Una riforma tributaria dai contorni innovativi è pronta a introdurre alcune determinanti novità all’interno del panorama giuridico italiano
Principi della legge delega che nella giornata di oggi sono transitati in consiglio dei ministri per l’approvazione e sui quali sarà qui fornito un primo sguardo d’insieme.
Le principali novità in via di introduzione
Un corposo pacchetto di nuove disposizioni che riconfigura l’assetto del processo tributario e alcune delle sue figure chiave. A partire da gennaio 2023, infatti, il giudice tributario sarà a tutti gli effetti equiparato al giudice ordinario e designato nella magistratura tributaria tramite concorso. Un giudice tributario monocratico, inoltre, sarà coinvolto per le cause fino a 3 mila euro. Tra le altre novità introdotte dalla legge delega anche i principi di diritto tributario emanati dalla Corte di Cassazione, la prova testimoniale e l’estinzione per le cause giacenti oltre i tre anni in cassazione non riassunte nei termini indicati.
Giudice tributario professionale
“La nomina a magistrato tributario si consegue mediante un concorso per esami bandito con cadenza di norma annuale in relazione ai posti vacanti e a quelli che si renderanno vacanti nel quadriennio successivo, per i quali può essere attivata la procedura di reclutamento”.
Sarà un concorso pubblico annuale a decretare chi potrà intraprendere il ruolo di magistrato tributario professionale. Ma non solo: anche giudici provenienti da altre giurisdizioni potranno procedere al passaggio nel mondo tributario. Per il momento saranno solo 100 i magistrati che in seguito a procedura d’appello potranno effettuare il transito.
Per quanto riguarda le considerazioni economiche sulla nuova figura, la legge precisa che un giudice tributario potrà accedere alla stessa classe salariale di un giudice ordinario.
La riforma del processo
In caso di argomento nuovo, o questione dalle particolari difficoltà interpretative, il Procuratore generale presso la Cassazione potrà decidere di proporre ricorso per chiedere che la stessa Corte si avvalga di un principio di diritto nella materia tributaria.
Ci si potrà rivolgere alla Corte di Cassazione, con un rinvio giudiziale degli atti da parte di commissioni provinciali o regionali, anche nel caso di questione di diritto tributario che sia nuova o mai trattata dalla Corte.
Il giudice monocratico tributario.
Altro elemento da tenere in considerazione è il coinvolgimento di un giudice tributario monocratico per le cause fino a 3mila euro. Saranno le Commissioni tributarie provinciali a decidere in composizione monocratica le controversie fino al tetto massimale stabilito. Per questa ragione le situazioni in cui queste controversie non siano dal valore quantificabile non potranno essere prese in considerazione.